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Luigi Ontani

Luigi Ontani nasce a Vergato, Bologna, nel 1943. Fin dagli anni Sessanta, quando realizzava una serie di Oggetti pleonastici , il suo riferimento, la matrice del suo immaginario, era l’infanzia; e sarà la stessa matrice che si trasformerà, più tardi, in una sorta di gioco metamorfico, portato avanti su se stesso, sulla propria immagine, in azioni-spettacolo di carattere simbolico, mitico, fiabesco, ma anche morbidamente erotico.
Egli lavora sulla perdita della propria identità, e allo stesso tempo sull’esaltazione della stessa immagine-identità (si parla di un’arte “luigiontanomorfa”); realizza “Tableaux vivants” impostati su una ritualità simbolica ricca di rimandi culturali.
Ogni volta egli si “trasforma” in un personaggio diverso, traendo i suoi modelli sia dal repertorio della cultura aulica, sia della cultura popolare di tutti i paesi; ora impersona un dio dell’Olimpo, in una raffinata, lievemente ironica e malinconica autopresentazione; ora una maschera italiana; ora si presenta in un morbido, dolcissimo abbandono, nel sonno cui lo condannava Giove per aver aspirato all’amore di Era, come un’Endimione di struggente bellezza; ora come un principe orientale, nel fasto dorato del suo abbigliamento (Biennale di Venezia ‘78); ora come un eroe delle diverse epopee patriottiche; ora come un Ecce Homo alla Sodoma. Accompagna le sue rappresentazioni/performances con proiezioni e musica, che ne intensificano la dolce, intensa ritualità.

Lara Vinca Masini